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Un’esplorazione psichedelica della luce

23/01/2025
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Per la nuova serie del progetto editoriale What’s in a Lamp?, l’illustratore britannico Jim Stoten ha reinterpretato alcune icone Foscarini, creando animazioni ipnotiche che, come portali, ci invitano a perderci in un gioco di zoom infinito e ad esplorare universi nascosti, dove il colore, la forma e l’immaginazione si fondono in una vibrante esperienza visiva.

Scopri di più su “What’s in a lamp?”

Jim Stoten, artista poliedrico che vive e lavora tra Hastings (UK) e Venezia, canalizza la sua immaginazione senza confini in illustrazioni, animazioni e musica. Il suo stile audace e caleidoscopico è subito riconoscibile: un mix perfetto di gioco e complessità, intuizione e riflessione. Profondamente spontaneo, Stoten lascia fluire liberamente le idee, creando opere che ci invitano ad immergerci nei mondi nascosti, vasti e affascinanti, che popolano la sua mente. “Cerco di non riflettere troppo,” dice l’artista, “Voglio che il mio lavoro sia intuitivo e giocoso—come una continua, infinita scoperta.

Nella sua serie per il progetto editoriale What’s in a Lamp? di Foscarini, Jim Stoten reinterpreta sei lampade iconiche del brand, trasformandole in animazioni con zoom infinito che fungono da veri e propri portali verso altre dimensioni. Ogni loop trae ispirazione dall’estetica del prodotto, dall’ispirazione che ne ha guidato il design o dalle suggestioni che hanno preso forma nella mente dell’artista.

Hoba, con la sua forma organica che ricorda un meteorite, dà inizio a un viaggio cosmico tra le stelle, dove incontriamo un astronauta; Chapeaux, con i suoi diffusori intercambiabili, apre una parata di cappelli diversi, ognuno con una personalità unica, proprio come proprio come i diffusori della lampada stessa. Le morbide pieghe di Nuée danno forma a un paesaggio innevato, ideale per uno sciatore. E poi Lumiere, Kurage e Orbital—ogni animazione ci trasporta più in profondità nel mondo di Stoten, invitandoci a perderci nei dettagli delle sue narrazioni stratificate

“Volevo che le animazioni catturassero l’estetica e le storie che si celano dietro i design, mantenendo un’atmosfera fluida e giocosa e creando un mondo per ogni lampada che fosse allo stesso tempo coerente e ricco di sorprese inaspettate.”

JIM STOTEN
/ Artista

In questa intervista esclusiva, abbiamo esplorato la visione e l’ispirazione di Jim Stoten. Scopri come ha reinterpretato, con il suo stile unico, i design iconici di Foscarini attraverso le sue animazioni a zoom infinito e lasciati ispirare dall’intera serie What’s in a Lamp? su Instagram.

Raccontaci un po’ di te e del tuo percorso come artista. Come sei diventato un illustratore?

Da bambino disegnavo sempre per divertirmi. Quando mi sono iscritto e sono stato accettato al corso di Illustrazione all’Università di Brighton, tutto quello che sapevo del corso era che incoraggiava ogni tipo di sperimentazione, cosa che mi interessava molto. Durante gli studi ho fatto molta musica, animazioni, disegni, stampe e dipinti e gradualmente, dopo gli studi, sono arrivato dove sono ora.

 

Come convivono e si influenzano reciprocamente creativamente i due lati di Jim Stoten—l’illustratore e il musicista?

Mi piace ancora molto sperimentare con la creatività. A volte, sia con le immagini che con la musica, sento di aver raggiunto un muro, come se avessi lavorato così intensamente da aver bisogno di una pausa. A quel punto, torno a qualcosa che ho messo da parte per un po’, fino a quando non arrivo a un altro blocco, e poi ritorno alla strada di prima. In sostanza, ogni volta che mi stanco di disegnare, mi dedico alla musica, e quando la musica mi stanca, torno a disegnare.

 

La tua estetica è unica e immediatamente riconoscibile. Come descriveresti il tuo stile distintivo?

In realtà non lo so. So come gli altri lo descrivono, ma non sempre vedo quello che vedono gli altri. Penso che la mia estetica sia così personale perché è profondamente legata al mio modo di pensare e a quello che mi interessa trasmettere.

 

Siamo curiosi di sapere come il tuo stile espressivo si è evoluto nel tempo. È stato un processo naturale o è stato il risultato di una ricerca e sperimentazione intenzionale?

Si è sviluppato e cambiato nel tempo. Il lavoro che faccio ora è molto diverso da quello che facevo dieci anni fa—almeno a mio parere. Non è un cambiamento intenzionale, semplicemente accade man mano che scopro nuove cose che mi stimolano e mi appassionano. La sperimentazione è ciò che mi entusiasma. Mi piace introdurre elementi nuovi e lasciare andare quelli che non sento più in sintonia.

Qual è il tuo processo creativo?  Segui rituali o abitudini particolari quando lavori alle tue opere?

Sì. Se sono nel mio studio, faccio una tazza di caffè e metto qualcosa in sottofondo, di solito un film che ho già visto o una vecchia intervista in TV—qualcosa che posso ascoltare e di tanto in tanto fermarmi a guardare. Se non sono nel mio studio, ma magari su un treno o un aereo o in un pub, ho la musica nelle cuffie e basta.

 

C’è una straordinaria armonia tra semplicità e complessità nelle tue opere, in cui illustrazioni colorate e minimaliste si trasformano in coinvolgenti narrazioni video immersive. Da dove nasce l’ispirazione per le tue storie?

Le idee nascono solitamente in modo molto immediato. Cerco di non pensarci troppo, perché penso che soffermarsi a ragionare troppo sulle idee porti a generare infondati dubbi sul valore di un’idea o di un concetto. Mi piace lavorare in modo molto intuitivo e spontaneo, e il risultato è che ciò che trasmetto cambia a seconda di quello che mi stimola durante la realizzazione del lavoro.

 

Cosa ti ha ispirato a collaborare con Foscarini per questo progetto?

Sono stato entusiasta della libertà che questo progetto mi ha offerto. Mi è sembrata una splendida occasione per sperimentare e comunicare allo stesso tempo, una combinazione che trovo molto stimolante. È fantastico ricevere brief come questo, dove mi viene data totale libertà creativa.

 

Puoi condividere con noi il concetto e l’ispirazione alla base della tua serie per “What’s in a Lamp?”?

Per questo progetto, ho voluto combinare l’apprezzamento per l’estetica dei prodotti Foscarini con la mia personale interpretazione della storia che c’è dietro ogni design. In entrambi i casi, ho mantenuto un approccio fresco e giocoso, in modo da avere la libertà di creare un’atmosfera coesa che funzionasse in tutte e sei le animazioni.

 

Tra le opere della tua serie “What’s in a Lamp?”, ce n’è una che preferisci?

Non ho un video preferito; sono felice di aver creato tutti insieme questi lavori. L’intera serie è la mia preferita.

 

E più in generale, hai un soggetto preferito da disegnare?

I cavalli.

 

Le tue opere sembrano proporre una visione alternativa e originale della realtà. Come nutri e coltivi questa tua prospettiva creativa così singolare?

Penso che il mio sketchbook sia una parte importante in questo. Lo porto sempre con me e ci disegno ogni volta che ho un momento libero.  È uno spazio in cui raccolgo idee che ancora non hanno un posto, e le mescolo con ciò che vedo, ascolto, ricordo o che semplicemente mi colpisce e ispira. Ogni pagina del mio sketchbook diventa un’istantanea di tutto ciò che accade dentro e intorno a me, e mi offre sempre una base per iniziare i miei progetti.

 

Cos’è per te la creatività?

La creatività è un dono. Permette a una persona di elaborare e digerire qualsiasi aspetto della vita a cui si vuole prestare attenzione, e allo stesso tempo di portare alla luce qualcosa di nuovo, che prima non esisteva.

Scopri di più sulla collaborazione con Jim Stoten e la serie completa sul canale Instagram @foscarinilamps, ed esplora tutte le opere del progetto What’s in a Lamp?, dove artisti internazionali sono chiamati a interpretare la luce e le lampade Foscarini.

Visita @foscarinilamps su Instagram
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