
Tilia, a firma di Francesca Lanzavecchia, è una reinterpretazione contemporanea dello chandelier in cui la luce si espande come un organismo vivente. Più che un semplice lampadario, è un sistema che si sviluppa organicamente con linee morbide e curve delicate, abitando lo spazio con leggerezza.
Tilia – dal latino, tiglio – si ispira alla crescita spontanea e alla fluidità delle forme naturali ed è una rappresentazione plastica delle invisibili regole che portano le strutture naturali a svilupparsi nello spazio: i delta dei fiumi, le venature delle foglie, le formazioni coralline. Tilia è un progetto che segue le logiche di evoluzione delle strutture naturali e lo studio di principi matematici e fisici, come la sequenza di Fibonacci o i frattali e prende forma in una nuova “specie botanica luminosa”: una struttura in metallo da cui emanano bracci di diverse forme e lunghezze che culminano in diffusori in vetro borosilicato sabbiato opalino che emettono una luce soffusa, calda e avvolgente.
I raccordi tra i bracci e la struttura, anziché essere nascosti, diventano dettagli preziosi: piccole sfere metalliche a contrasto, come boccioli o gemme.
Tilia viene proposta in tre colori e in due diverse configurazioni: una struttura più compatta e verticale e una più ampia e scenografica, mantenendo sempre un equilibrio tra leggerezza e presenza scenica.

“Mi piace includere input che vengono dalla scienza, dalla tecnologia e dalla fisica senza però rinunciare a creare oggetti familiari, intuitivi. Volevo che lo chandelier risultasse una presenza spontanea, ma che allo stesso tempo svelasse, a un’osservazione più attenta, tutta la sua complessità costruttiva. Viviamo in un mondo di oggetti perfetti, mentre noi esseri umani siamo imperfetti e diversi. Un oggetto asimmetrico può risultare più vicino a noi, più umano. Non tutte le aziende accettano prodotti asimmetrici, perché sono più difficili da gestire a livello produttivo. Ma credo che la bellezza risieda in questa imperfezione.”
Francesca Lanzavecchia
/ Designer
