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Doppio appuntamento con Foscarini alla Milano Design Week 2025: a Euroluce in Fiera Milano e nel nostro Showroom Spazio Monforte.

Dall’8 al 13 aprile 2025, Foscarini torna alla Milano Design Week con una doppia presenza tra Euroluce in Fiera Milano Rho (HALL 4, BOOTH C03 – C05) e il Fuorisalone nel nostro showroom Spazio Monforte. Due esperienze, curate da Ferruccio Laviani, che esplorano in modi diversi l’innovazione nella luce attraverso installazioni creative e nuovi progetti di lampade, frutto della collaborazione con diversi designer, alcuni già parte del nostro percorso e altri alla loro prima esperienza con Foscarini.

Il nostro showroom Spazio Monforte ospiterà “CAOS PERFETTO – Scratched Stories of Light”, un’installazione site-specific realizzata dall’artista Bennet Pimpinella, e una mostra dedicata al progetto editoriale “What’s in a lamp?”, che coinvolge artisti e content creator internazionali chiamati a reinterpretare, con il loro stile unico, pensieri, sensazioni ed emozioni suscitate dalle lampade Foscarini.

Registrati qui per visitare CAOS PERFETTO – Scratched Stories of Light, la mostra What’s in a lamp? e scoprire in anteprima i nostri nuovi progetti.

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Bloomingdale’s New York ospita una mostra esclusiva dedicata al design italiano, curata da Ferruccio Laviani. L’evento mette in scena pezzi iconici, tra cui la celebre lampada Orbital di Foscarini, celebrando l’eccellenza del Made in Italy.

Scopri la lampada Orbital

Dal 5 al 29 settembre 2024, Bloomingdale’s, storico department store di New York, sarà la sede dell’installazione “Italian Design: From Classic to Contemporary”, in collaborazione con il Salone del Mobile.Milano. Protagonista della mostra è il design italiano, in una scenografia d’eccezione a firma di Ferruccio Laviani.

Ispirato alle piazze metafisiche di Giorgio de Chirico, il pittore italiano noto per i suoi paesaggi urbani surreali e onirici caratterizzati da architetture classiche dalle prospettive distorte e ombre enigmatiche, il progetto di Ferruccio Laviani propone una scenografia in equilibrio tra installazione artistica e pop-up esperienziale, in cui i prodotti iconici del design italiano raccontano una storia di ingegno, produzione industriale d’eccellenza e alto artigianato.

“Ho aggiunto un tocco di contemporaneità e di radicalismo al linguaggio grafico del set. Combinando le influenze del movimento di design radicale degli anni ’60 con gli elementi metafisici di De Chirico abbiamo creato un’immagine unica e moderna. In questa immagine, i monumenti delle piazze sono gli oggetti del design che ho scelto tra i più rappresentativi del Made in Italy, come la lampada Orbital di Foscarini, arredi che oggi sono icone del nostro quotidiano, degne di essere esposte su un piedistallo”.

FERRUCCIO LAVIANI
/ Designer

Accanto alla mostra, una serie di talk e appuntamenti con figure di spicco nel panorama nazionale e internazionale dell’abitare offriranno alla comunità professionale newyorkese e agli appassionati di design un’opportunità unica per esplorare il patrimonio e l’innovazione del design italiano.

5 – 29 Settembre 2024
H. 10 – 20
Bloomingdale’s 59th Street
1000 Third Ave, New York, NY
6° Piano – Home/Furnishing department

La nascita della lampada-scultura Orbital ha rappresentato per Foscarini non solo l’inizio della collaborazione con Ferruccio Laviani, ma anche una dichiarazione d’intenti: abbiamo abbandonato per la prima volta il vetro soffiato di Murano, abbracciando il pensiero che oggi ci porta a gestire più di venti tecnologie diverse.

Se dovessi raccontare la collaborazione con Foscarini con un aggettivo, quale sceglieresti?

Ne userei due: proficua e libera. La prima parola ha un sapore pecuniario ma non va intesa in questo senso, o meglio non solo. Il fatto che quasi tutte le lampade che ho disegnato per Foscarini siano ancora a catalogo è un’ottima notizia sia per il mio studio che per l’azienda.
Ma la definisco proficua soprattutto perché aver disegnato oggetti che, a distanza di 30 anni, la gente ancora apprezza è un enorme sollievo per un progettista: è la conferma che quello che fa ha un senso.
C’è poi il tema della libertà creativa. Foscarini mi ha permesso di muovermi con estrema indipendenza espressiva dal prodotto agli spazi, senza mai imporre paletti di nessun tipo. È cosa veramente rara e preziosa.

 

Come mai, secondo te, siete arrivati a questa libertà espressiva e creativa?

Penso sia parte del modo di essere delle persone coinvolte. Se un progettista si guadagna la sua fiducia, Foscarini risponde lasciando una libertà di espressione totale. Sono coscienti del fatto che è il modo migliore di ottenere il massimo dalla collaborazione, per entrambe le parti. Ovviamente una volta constatato che al lavoro “di pancia” segue poi anche quello “di testa”. Nel mio caso Orbital è stata la scommessa iniziale: una lampada dall’estetica così connotata sarebbe piaciuta? Avrebbe resistito al test del tempo? La risposta del pubblico è stata affermativa e, da quel momento, il nostro sodalizio è sempre stato all’insegna della massima libertà.

Cosa significa questa libertà per un designer?

Dà la possibilità di sondare diverse sfaccettature del possibile. Per una persona come me, che non si è mai identificato in uno stile o un particolare tipo di gusto ma si innamora periodicamente di sapori, atmosfere, decori sempre diversi, questa libertà è fondamentale perché mi permette di esprimermi. Non ho pretese artistiche e sono ben conscio che quello che faccio è produzione: oggetti di serie che devono avere una funzione ben chiara e assolverla al meglio. Di fianco a queste considerazioni razionali, però, quello che mi agita nell’atto creativo è il desiderio. La voglia, quasi incontenibile, di dar vita a un oggetto che non c’è: qualcosa che vorrei avere come parte della mia vita.

Come sono questi oggetti che desideri e quindi progetti?

Non ho una risposta dal punto di vista dello stile: faccio cose sempre diverse perché mi sento sempre diverso e riempio i miei spazi fisici e mentali con presenze che variano nel tempo e riflettono questi paesaggi personali. Mi affascina però tutto quello che crea un legame con le persone e tra le persone. Alle cose che progetto quindi do sempre un carattere: quello che a mio avviso riflette al meglio il mio modo di interpretare lo spirito del tempo. A volte dell’attimo. Questo è molto più vero per una lampada piuttosto che per un altro elemento d’arredo perché una lampada decorativa si sceglie per un’affinità, per quello che dice a noi e di noi. È l’inizio di un dialogo ideale tra il designer e l’acquirente. Se poi quella lampada continua a parlare alla gente anche dopo 30 anni vuol dire che quella conversazione è rilevante e ancora riesce a dire qualcosa di significativo.

L’evento per il trentennale di Orbital è stato anche occasione di presentare ufficialmente il nuovo progetto fotografico NOTTURNO LAVIANI, con una mostra dedicata a Foscarini Spazio Monforte. In questo progetto Gianluca Vassallo interpreta le lampade che Laviani ha disegnato per Foscarini in una narrazione che procede per episodi, con quattordici scatti in cui le luci abitano spazi alieni.

Scopri di più su Notturno Laviani

Cosa provi davanti all’interpretazione che Gianluca Vassallo ha fatto delle tue lampade?

La sensazione di un cerchio che si chiude. Perché Gianluca racconta una sua idea di luce usando gli oggetti che ho disegnato come sottili ma significative presenze. Ed è lo stesso che accade quando una persona decide di mettersi in casa una mia lampada. Davanti a Notturno provo dunque quella stessa grande emozione che provo quando qualcuno si impossessa di un mio progetto e lo rende partecipe della sua esistenza: la sensazione è quella – bellissima – di aver fatto qualcosa che ha un senso e una rilevanza per gli altri.

 

Qual è lo scatto che più ti rappresenta?

Senz’altro quello della Orbital in esterno: il cavalcavia con il manifesto stracciato del circo. Perché io sono così: tutto e il contrario di tutto.

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Vuoi dare un’occhiata?

Ci sono molti modi di celebrare una collaborazione che dura da 30 anni. Noi abbiamo scelto di soffiare sul fuoco della creatività, con lo sguardo dell’artista-fotografo Gianluca Vassallo sulle lampade-scultura di Ferruccio Laviani.

Con Notturno Laviani, Gianluca Vassallo ha interpretato le lampade-scultura che Ferruccio Laviani ha disegnato per Foscarini dal 1992 a oggi. Il risultato è un progetto che racconta un’idea di luce italiana nata nella mente dell’artista ascoltando una canzone e sviluppata nella sua doppia veste intimista e pubblica.

È una narrazione che procede per episodi. Quattordici scatti in cui le lampade abitano spazi alieni: non location ma ambienti significali in cui la distanza tra oggetto e contesto moltiplica il senso e stimola a cercare interpretazioni personali intorno a quell’immaginario di luce che appartiene a tutti noi ma che ognuno vede, ogni giorno, con i propri occhi.

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In un coinvolgente talk condotto da Beppe Finessi nell’ambito di Festivaletteratura 2022, Ferruccio Laviani ha condiviso la sua passione e il suo approccio unico al design degli oggetti e delle esperienze.

Il 10 settembre 2022, presso il suggestivo Teatro Bibiena, si è tenuto il talk “Infatuati dagli Oggetti”, con il designer Ferruccio Laviani intervistato da Beppe Finessi. Laviani ha portato il pubblico in un viaggio affascinante attraverso la sua esperienza nel mondo del design. Partendo dalle sue radici nella scuola di liuteria e passando attraverso il disegno di mobili, ha condiviso le sue riflessioni sulla creazione di oggetti che vanno oltre la mera funzionalità, cercando di suscitare emozioni e connessioni personali.

“Di vetrine colme di sedie, lampade e tavoli è pieno il mondo, perché mai uno dovrebbe prenderne uno nuovo disegnato da me? La risposta è semplice: far sì che le persone vedano i miei prodotti con gli stessi occhi di quando si innamorano di qualcuno”.

FERRUCCIO LAVIANI
/ Designer

Con umiltà e sincerità, il designer cremonese ha raccontato aneddoti sulla sua carriera offrendo uno sguardo intimo sulle sue opere più iconiche e sulle sfide affrontate lungo il percorso creativo. Stimolato dalle domande di Beppe Finessi, Laviani ha condiviso la sua filosofia dietro alla creazione di oggetti che mescolano stili e influenze diverse, dando vita a creazioni che sfidano il tempo e gli stili convenzionali, aprendo nuove prospettive sulla creatività e sull’estetica contemporanea.

Per rivivere l’esperienza del talk e immergerti nell’universo di Ferruccio Laviani, non perderti il video dell’evento.

Guarda il video del talk

Uno scenografico e lussureggiante Giardino dell’Eden dove si svelano le nuove luci come inediti oggetti del desiderio: l’esperienza immersiva di Foscarini alla Milano Design Week 2022.

In occasione del Fuori Salone 2022, le novità 2022 di Foscarini si svelano nell’affascinante allestimento ideato da Ferruccio Laviani che ridisegna e trasforma il piano superiore di Foscarini Spazio Monforte in un giardino dell’Eden. De-Light Garden – il nome evocativo scelto per l’installazione – è un percorso immersivo che ricrea un lussureggiante giardino dove si svelano le novità 2022 di Foscarini: la lampada a sospensione Tonda dello stesso Laviani e la lampada da tavolo Bridge di Francesco Meda, inediti oggetti del desiderio per appassionati di design. Come lo racconta lo stesso designer, De-Light Garden gioca infatti sul tema della tentazione e del desiderio rileggendo la scena di Adamo ed Eva intenti a cogliere il frutto proibito:

“Deliziare ovvero dare piacere, e perché no, anche agli occhi e al tatto. De-light è dedicato a quel sottile filo che lega tutti noi all’impulso volitivo di possedere qualcosa e alla tentazione che proviamo nel desiderarlo. Ed è proprio alla tentazione e al piacere che ci dà la luce, in tutte le sue forme, che mi sono ispirato per l’allestimento di Foscarini Spazio Monforte; varcata la soglia ci si trova immersi nel Giardino dell’Eden dove assistiamo, come cristallizzata, alla scena di Adamo ed Eva intenti a cogliere il frutto dall’albero del Bene e del Male, in un contesto che sembra scaturire da un’incisione di Dürer. Con questo setup volevo dire che ‘cadere in tentazione’ di tanto in tanto è bello e che design e luce possono a loro volta diventare un oggetto del desiderio”.

FERRUCCIO LAVIANI
/ DESIGNER

Al piano inferiore dello showroom, prosegue la presentazione delle novità di prodotto, con NILE di Rodolfo Dordoni e CHIAROSCURA di Alberto e Francesco Meda. Proposte capaci, nel loro essere così diverse tra loro, di affermare insieme, ognuna con la propria identità, la visione sempre pioneristica di Foscarini e la sua capacità di riscrivere costantemente le regole del gioco.

A confermare ulteriormente l’anima più sperimentale e innovativa di Foscarini ampio spazio è dedicato al lavoro di ricerca che il brand sta conducendo a quattro mani con Andrea Anastasio sul tema della ceramica e dell’interazione con la luce: Battiti.

Nel progetto Battiti la luce viene impiegata non per illuminare ma per costruire. Come fosse un materiale: che realizza effetti, sottolinea forme, imbastisce ombre. 

Scopri di più su Battiti

C’è un nuovo grattacielo in città ed è fatto di luce! In occasione del NYCxDESIGN festival 2022 Foscarini omaggia New York e il suo inconfondibile skyline con il progetto fotografico “The city of light.”

Foscarini sceglie ancora una volta l’arte della fotografia per raccontarsi e raccontare i suoi prodotti e, in occasione della Design Week 2022 di New York, presenta “The City of Light”, inedito progetto fotografico di Gianluca Vassallo e Francesco Mannironi in cui protagonista è Uptown, scultorea lampada da terra di Ferruccio Laviani che è un omaggio, a partire dal nome, al più iconografico degli skyline, quello di Manhattan.

Lampada-scultura, grattacielo di luce dalla presenza assertiva e d’impatto, Uptown è una composizione di tre corpi in lastre di vetro temperato e colorato in serigrafia nei toni primari del giallo, del rosso e del blu che, sovrapposti, danno vita a nuove intense sfumature di colore.
Espressione dell’attitudine sperimentale di Foscarini, Uptown è interpretata in una versione totalmente fuori scala, inserita all’interno di alcuni tra gli angoli più riconoscibili della città: Greenpoint, Wall Street, Broadway, Midtown….

Negli scatti fotografici emerge l’identità peculiare di Uptown che va individuata nella trasparenza, fil rouge che ha guidato ogni scelta nello sviluppo del progetto, come il taglio molato a 45° che rende impercettibile il punto d’incontro delle lastre di vetro. Ciò che non si vede, e che pare non esserci, è stato nascosto intenzionalmente: resta un’impressione di semplicità, che rende immediato e di facile lettura un oggetto di grande complessità.
Suggestiva già da spenta, Uptown diventa protagonista assoluta dello spazio quando è accesa. La fonte luminosa a LED con dimmer è nascosta nella base: quando la lampada si illumina, le lastre si caricano di colore e la luce viene proiettata verso l’alto. Uptown è una lampada ad alto tasso di personalità, che con carisma si allontana dal consueto e definisce l’ambiente circostante con la sua presenza dal carattere deciso.

Un’intensa personalità e atmosfere dominate da nuances autunnali caratterizzano l’allestimento progettato da Ferruccio Laviani per lo showroom milanese di Foscarini. Un’ambientazione che evoca il mondo minerale e fa da sfondo a una selezione di lampade iconiche.

Un mondo minerale raccontato attraverso cumuli di sabbia che, declinati in una coordinata palette cromatica, abbracciano e incorniciano alcuni dei best-sellers della collezione Foscarini nel nuovo inaspettato allestimento di Ferruccio Laviani per Foscarini Spazio Monforte.
Atmosfere dove predominano nuance minerali che al calare della sera si arricchiscono dei riflessi delle luci. Un concept intimo e delicato che caratterizza il piano superiore e le vetrine dello showroom milanese.
Foscarini Spazio Monforte assume così una intensa personalità che fa da sfondo ideale ad una selezione delle proposte del catalogo Foscarini, luci da sospensione e da tavolo che emergono da cumuli di sabbia colorata, appoggiate su volumi cilindrici bianchi opaco.

“L’Autunno è di tutte le stagioni probabilmente la più intima, quella in cui la natura ci dà un’altra immagine di sé stessa attraverso uno spettro cromatico totalmente inusuale. Questo mondo e questa palette di nuance mi attrae da sempre ed è stata il filo conduttore di questo nuovo allestimento di Foscarini Spazio Monforte. Un mondo minerale raccontato attraverso cumuli di sabbia declinati dal Terracotta al Terre di Siena, che fanno da sfondo sino ad abbracciarli ad alcuni dei più noti pezzi del catalogo Foscarini, illuminando i colori di una stagione che profuma di sottobosco e muschio con la loro presenza formale”.

FERRUCCIO LAVIANI
/ ARCHITETTO

Protagoniste della prima vetrina su Corso Monforte sono le disinvolte e colorate Binic di Ionna Vautrin, piccole luci da tavolo capaci di suscitare immediata simpatia per le loro forme giocose. Accanto occupano la scena le luci a sospensione e da tavolo Rituals di Ludovica + Roberto Palomba, caratterizzate dalla particolare lavorazione del vetro soffiato percorso da lievi increspature che creano un’illuminazione calda e vibrante, presentate vicino alle lampade da tavolo Buds di Rodolfo Dordoni, una raffinata collezione in cui il vetro soffiato è protagonista assoluto, accostato ad una base trasparente che ne valorizza la purezza formale. A catturare l’attenzione è anche la scenografica lampada a sospensione Big Bang di Vicente Garcia Jimenez ed Enrico Franzolini e la dinamica e leggera Plena di Eugenio Gargioni e Guillaume Albouy, una luce di speciale fascino e interesse capace di illuminare completamente una stanza pur mantenendosi morbida e avvolgente.
Il richiamo ad un mondo minerale si riflette nel delicato accostamento cromatico delle sospensioni in cemento Aplomb e Aplomb Large di Lucidi Pevere, un modello che unisce raffinatezza e matericità proiettando un fascio di luce concentrato verso il basso.
A completare il racconto, la purezza di Gregg e la grazia seducente di Gem, entrambe firmate Palomba, mentre le luci da terra Mite e Mite Anniversario di Marc Sadler, novità 2021 che ha celebrato i vent’anni dal Compasso d’Oro per Mite, sono protagoniste della vetrina laterale che affaccia su Via Santa Cecilia.

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